Casa Libertà

Un grande open space accoglie chi entra in Casa Libertà. Luce da nord a sud, dalla terrazza dell’attico alla cucina ad isola che da su un grande cortile del quartiere. Da un appartamento in un condominio anni ’80, pieno di corridoi, piccoli spazi e poca luce, Casa Libertà è diventato un appartamento di lusso, luminoso e moderno.

La luce e i contrasti materici hanno guidato il progetto. Il pavimento a spiga blu scuro di Mutina si interseca con la spiga del parquet rovere biondo che si innesta in tutta la casa e nei bagni. Lo studio a destra dell’ingresso è un “acquario” come lo chiamano i proprietari. Completamente vetrato, regala privacy ma al contempo non impedisce alla luce di entrare, e le stesse vetrate in stile inglese, in ferro a riquadri bianchi delineano lo spazio e anche la separazione formale tra la penisola della cucina e il salotto.  La cucina un po’ vintage, grigia con una cappa in acciaio su uno sfondo rosa pesca crea colore e contrasto con i colori neutri dei pavimenti. Il tavolo da pranzo invece, centrale, è illuminato dalle lampade di Lungomare design, brand di design della progettista Marina Leuzzi. La ceramica lucida e materica crea un grappolo di luci e colori che ammorbidiscono lo spazio lineare e minimale. I bagni invece, eleganti e semplici nella scelta dei sanitari e mensole in legno che richiamano un senso di naturalezza e semplicità che si respira in tutto l’appartamento, hanno un tocco di colore arabeggiante, con delle cementine originali prodotte in Marocco tramite fornite da LeCementine di Roma, ci portano in due ambienti decisi con i colori del verde smeraldo a contrasto con il bianco della vasta standing alone e il rosso porpora della mensola-lavabo in corean.