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Casa. Quattro semplici lettere per inquadrare e animare un sogno.

Casa GDM è frutto di un progetto pensato e disegnato in un pomeriggio ma di un cantiere durato un anno per l’esigenza e la voglia di curare ogni singolo dettaglio.

Una sola demolizione per ampliare la cucina abitabile esistente ed annetterla al living, una sola costruzione per creare uno studio.

Fine del processo progettuale e inizio del processo cantieristico per buona pace della direzione lavori.

Ogni ambiente è delineato da uno spazio di colore e non colore; il pavimento, dal carattere forte, teak indonesiano, si inserisce in ogni angolo tra il bianco predominante e le pareti blu, un susseguirsi di movimenti tra murature originali, contro-pareti, pareti in cartongesso, controsoffitti e velette che racchiudono gli spazi non solo a livello funzionale ma anche in base alla fruizione degli stessi.

Pochi arredi, tutti con una loro funzione e utilità, tutto quello che necessita la vita quotidiana, né più né meno…less is more.

La “stanza da bagno” ha il chiaro intento di strizzare l’occhio al parquet, la spina ungherese lascia il passo a quella italiana della pietra sulle pareti, il nero e i toni caldi del teak lasciano il passo alle quattro tonalità di Pietra compattata (blu oltremare, glicine, basaltina e bianco) che si incastrano tecnicamente alla perfezione e la resina, a pavimento e sulle pareti doccia, funge da quinta eterea dove far emergere tutti i colori.

Il mobile della Azzurra Group con lavorazione a canneté diviene l’elemento cromatico di contrasto, forte e deciso nel colore ma leggero con la sua grande ciotola d’appoggio Alice ceramica e le rubinetterie Vema.